Vendere online è una realtà con cui chi opera in determinati settori non può non confrontarsi: le limitazioni connesse alla pandemia hanno infatti dato ulteriore impulso alla tendenza -già in atto da tempo- che vede il commercio elettronico espandersi in misura sempre più consistente, a discapito di quello tradizionale.
Ecco allora che molti operatori economici storicamente reticenti a digitalizzare la propria offerta di beni e servizi si sono decisi -o si sono visti costretti- ad implementare questa soluzione, magari rimanendone piacevolmente stupefatti.
Allo stesso tempo, aspiranti imprenditori in fase di start-up progettano di muovere i primi passi direttamente online.
Come iniziare a vendere online?
Esistono molteplici soluzioni per vendere online: dall’utilizzo di portali già esistenti (dai più celebri Amazon e eBay, a portali più settoriali come Etsy), fino alla realizzazione di un sito web o e-commerce personalizzato e su misura per la propria attività.
Non è possibile dire quale sia la soluzione migliore in assoluto: quella ottimale va individuata sulla base della strategia che si intende perseguire, delle effettive esigenze, nonché in funzione delle risorse che si intendono investire, sia in termini economici che di tempo.
Quanto costa vendere online?
I costi variano in base allo strumento che si sceglie di adottare: se si opta verso un portale di vendita già esistente sappiamo che dovremo versare mensilmente o in base alle vendite una percentuale del nostro ricavato, mentre se realizziamo un nostro sito personale, avremo dei costi iniziali di realizzazione e successivamente di mantenimento e pubblicità.
In ogni caso, il momento risulta essere propizio per un investimento di questo genere poiché varie autorità governative puntano a superare la crisi economica legata al diffondersi della pandemia agevolando la creazione di nuove imprese, con un occhio di riguardo per quelle maggiormente innovative. Esiste quindi la possibilità di accedere a finanziamenti a tasso agevolato e/o a contributi a fondo perduto: ad es. il progetto denominato “Misure per l’autoimprenditorialità – Nuove imprese a tasso zero” promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico o il bando per il sostegno alla creazione d’impresa emanato dalla Regione Marche.
Inoltre, i beneficiari dell’indennità di disoccupazione (NASpI) che intendono avviare un’impresa individuale, o sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, possono richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo della NASpI loro spettante, ricavando così le risorse necessarie all’avvio dell’impresa.
Queste misure possono risultare di grande aiuto per finanziare gli investimenti connessi alla creazione e promozione della propria vetrina digitale.
Dal punto di vista amministrativo e fiscale, se l’attività commerciale non è svolta in via occasionale, occorre avviare un’impresa:
- in caso di impresa individuale è sufficiente iscriversi al Registro Imprese e chiedere l’attribuzione del numero di Partita Iva; i costi da sostenere (meglio dettagliati in questa guida) derivano dalla necessità di un certificato di firma digitale (costo € 50 ca, validità 3 anni), di una casella di Posta Elettronica Certificata (costo € 10 ca annuale) e dal pagamento del diritto annuale di iscrizione al Registro Imprese (costo € 53 ca);
- se invece l’attività viene svolta in forma collettiva, occorre costituire una società: ai costi di cui sopra occorre quindi aggiungere l’onorario notarile, nonché eventuali compensi professionali per la redazione di statuto e patti parasociali ad hoc (ad eccezione della Srl semplificata che ha statuto standard ed è esente da onorari notarili).
Occorre inoltre iscriversi all’INPS commercianti, a meno che l’occupazione prevalente del lavoratore sia un’altra: ad esempio un rapporto di lavoro dipendente a tempo pieno.
La gestione INPS commercianti prevede un’aliquota contributiva del 24,09% del reddito prodotto, con un minimo di € 3.850,52, da versarsi in quattro rate trimestrali. Questo versamento generalmente intimorisce chi ha scarse risorse o grandi titubanze circa le possibilità di successo, tuttavia la contribuzione al proprio montante pensionistico è un aspetto fondamentale e non trascurabile della vita lavorativa di ciascuno.
Dal punto di vista degli adempimenti, il commercio elettronico non si differenzia in maniera sostanziale rispetto al commercio tradizionale ed è quindi soggetto grossomodo ai medesimi obblighi contabili e fiscali.
L’agevolazione più sostanziosa è costituita dall’esonero dagli obblighi di certificazione dei corrispettivi (ovvero dall’obbligo di emissione della fattura o dello scontrino fiscale, nonché dal relativo invio telematico): la fattura è obbligatoria solo se richiesta dal cliente, in difetto l’unico adempimento è l’annotazione degli incassi giornalieri in un apposito registro.
L’esonero riguarda il solo commercio elettronico: pertanto, nel caso in cui l’impresa effettui anche vendite in locali aperti al pubblico, questi incassi seguiranno le regole ordinarie di emissione della fattura o dello scontrino fiscale.
Le imprese individuali che rispettano determinati requisiti possono inoltre avvalersi del “Regime Forfetario” (trattato più approfonditamente in questa guida), caratterizzato dalla notevole riduzione degli adempimenti, nonché dalla misura light del prelievo fiscale e dalla facoltà di ridurre del 35% i contributi INPS. Date le caratteristiche peculiari del regime, l’effettiva convenienza va comunque verificata caso per caso.
Fattori chiave di successo per vendere online
Come precedentemente anticipato, la gestione efficace di un negozio online non è affatto meno delicata di quella di un punto vendita fisico: data l’attuale proliferazione di siti di e-commerce, il successo competitivo richiede di prestare grande attenzione ad un’ampia gamma di fattori che possono determinare, o precludere, il buon esito dell’iniziativa.
Se infatti chiunque è in condizione, anche al di fuori di un’attività imprenditoriale, di vendere singoli oggetti online, per creare un e-commerce efficace bisogna individuare le strategie ottimali ed evitare banali scivoloni con riferimento a:
QUALITA’ E PRATICITA’ DI CONSULTAZIONE del Sito Web/E-Commerce: l’attrazione della clientela sul proprio sito è fondamentale ma di per sé insufficiente a determinare il successo di un E-Commerce. L’esposizione dev’essere chiara, ben organizzata e di buona qualità, anche a causa del fatto che la clientela è privata del contatto tattile con i beni che intende acquistare, mancanza da compensare con i contenuti descrittivi e visivi. Occorre quindi prestare grande attenzione alla stesura delle descrizioni, alla qualità delle immagini e dei video, alle recensioni degli utenti, nonché più in generale alla chiarezza e fruibilità dei contenuti ed alla loro versatilità sui vari devices (si stima infatti che quasi la metà degli acquisti online venga effettuata da smartphone). Ben integrato e di facile utilizzo deve essere il sistema di pagamento: anche questo aspetto può fare la differenza.
LOGISTICA: la gestione del magazzino incide sui costi di esercizio e sui tempi di spedizione. Si può decidere di dotarsi di un magazzino fisico, sostenendo inevitabilmente costi superiori, ma fornendo alla clientela maggiori garanzie sui tempi di spedizione, oppure avvalersi del c.d. dropshipping (gli ordini ricevuti vengono inoltrati a produttori e distributori, lavorando quindi solo sul venduto) o ancora di un mix delle due soluzioni. La stipula di convenzioni con vettori di primaria importanza assicura il rispetto delle tempistiche di spedizione, nonché una gestione ottimale dei resi, circostanze che incidono sulla customer satisfaction e riducono le recensioni negative.
I classici quesiti del caso sono:
- come portare più traffico al sito;
- come ottenere più conversioni sull’E-Commerce;
- Come fidelizzare utenti e visitatori.
Innanzitutto, è importante parlare di strategie di Content Marketing, da realizzare sia sul proprio sito che attraverso i canali Social Media. Con questo termine si intendono quelle “attività volte alla creazione e distribuzione di contenuti di valore, con lo scopo di attirare un pubblico di qualità sul proprio sito web o social network, creare una relazione e, infine, aumentare le vendite”.
Nel concreto:
- Creare contenuti che siano rilevanti per pubblico che si intende raggiungere; l’inserimento di una sezione blog all’interno del sito può essere un valido aiuto alla creazione di una strategia di content marketing efficace;
- umanizzare il brand e fornire informazioni utili al target che si intende raggiungere;
- condividere contenuti a 360° circa il settore di riferimento.
Altri strumenti utili, a sostegno delle vendite on-line, sono le Campagne Sponsorizzate Facebook e Google Ads per E-Commerce. Anche in questo caso l’obiettivo principale è sicuramente quello di aumentare le conversioni, ma sappiamo bene che prima di chiedere a qualcuno di acquistare dei prodotti è necessario farsi conoscere, conquistare la fiducia, creare interesse e desiderio.
Anche in questo caso non esiste una strategia universalmente corretta, ma ciascuna attività avrà bisogno di strategie studiate ad hoc, che si adattino perfettamente alle esigenze, non solo del brand, ma soprattutto del target che si intende raggiungere.
Per quanto riguarda le attività di Facebook Ads è necessario essere consapevoli che il pubblico a cui ci si rivolge è immerso in una piattaforma di svago: gli utenti non sono su Facebook per fare acquisti, ma per distrarsi. Pertanto, le strategie di sponsorizzate dovranno tener conto di questo ed essere strutturate nel miglior modo possibile affinchè catturino l’attenzione dell’utente e rispondano ad un bisogno talmente sentito da cogliere l’attenzione anche in un momento di relax e svago.
Ragionamento diverso invece riguarda le campagne Google Ads: in questo caso specifico gli utenti che interrogano i motori di ricerca sono più intenzionati a trovare una soluzione per un loro bisogno o interesse (ad esempio un acquisto: se digito su Google “Scarpe da corsa”, è altamente probabile che io stia cercando la miglior scarpa da acquistare). In questo caso è importante studiare attentamente le chiavi di ricerca che possono essere utilizzate dall’utente (come l’utente cerca online ciò di cui ha bisogno, quali termini utilizza) e far apparire i propri annunci come delle vere e proprie risposte a dei bisogni reali.
Tutto ciò deve essere ovviamente accompagnato da un’attenta analisi dei dati derivanti dalle attività sopra elencate. Sicuramente la piattaforma più utile da consultare è Google Analytics, che raccoglie in modo complessivo tutte le attività che gli utenti compiono all’interno del sito web, monitorando anche da quali fonti provengono e quindi quali canali risultano essere più efficaci.
Attraverso questo strumento è possibile capire quali pagine attirano maggiore traffico, quanto permangono gli utenti sul sito e quanti invece lo abbandonano. Questi due ultimi dati ci aiutano soprattutto a capire se il target individuato è interessato ai contenuti e quindi sfoglia un numero maggiore di pagine, permane più di qualche secondo; se ciò non accade potremmo aver sbagliato target o i contenuti veicolati potrebbero non essere abbastanza interessanti.
Inoltre, capire quali pagine vengono maggiormente visionate può aiutare a creare strategie future più personalizzate ai reali interessi del pubblico.
È importante sottolineare che non è mai sufficiente aprire un negozio (tanto fisico quanto on-line), arredarlo, esporre i prodotti, ma non cercare di attirare visitatori in alcun modo. Come abbiamo detto all’inizio se nessuno entra nessuno acquista: è fondamentale studiare e riflettere sul proprio brand, impostare una strategia e comprendere a pieno il pubblico a cui ci si vuole rivolgere.
Dall’analisi appena effettuata, appare evidente che la possibilità di aprire un e-commerce per il proprio business è una ghiotta opportunità. Farlo ora è ancor più consigliato, infatti sono molte le persone che si sono recentemente avvicinate al mondo degli acquisti online, acquisendo maggior dimestichezza e fiducia verso gli strumenti web e le modalità di pagamento online, perdendo molte delle resistenze che fino poco tempo fa eravamo abituati a vedere.
Come è stato sottolineato, le possibilità sono tante e per avere dei risultati soddisfacenti, senza incorrere in eventuali problemi, è fondamentale rivolgersi a dei professionisti – sia per quanto riguarda la gestione amministrativo-fiscale, che la realizzazione e promozione del negozio online. In poche parole, evitare i “fai da te”, in quanto non potranno mai sostituire o equiparare il lavoro di uno specialista: il rischio principale potrebbe essere quello di investire somme di denaro e tempo invano.
In merito alla gestione amministrativo-fiscale, potete rivolgervi allo Studio Ambrogiani di Pesaro all’indirizzo e-mail marco.ambrogiani@legalmail.it – tel. 072125558 / mobile: 3295486887 – sito web studioambrogiani.it